Nuova Riveduta:

Daniele 4:5

Ebbi un sogno che mi spaventò. I pensieri che mi assalivano mentre ero a letto e le visioni del mio spirito mi riempirono di terrore.

C.E.I.:

Daniele 4:5

Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltazzàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dèi santi, e gli raccontai il sogno

Nuova Diodati:

Daniele 4:5

Feci un sogno che mi spaventò; i pensieri che ebbi sul mio letto e le visioni della mia mente mi terrorizzarono.

Riveduta 2020:

Daniele 4:5

Ebbi un sogno che mi spaventò; i pensieri che mi assalivano mentre ero a letto e le visioni del mio spirito mi riempirono di terrore.

La Parola è Vita:

Daniele 4:5

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Daniele 4:5

Ebbi un sogno, che mi spaventò; e i pensieri che m'assalivano sul mio letto, e le visioni del mio spirito m'empiron di terrore.

Ricciotti:

Daniele 4:5

Fin tanto che entrò alla mia presenza un loro collega, Daniele, che dal nome del mio dio si appella Baltassar e che possiede dentro di sè lo spirito degli dèi santi: e io esposi il mio sogno davanti a lui.

Tintori:

Daniele 4:5

Finalmente venne al mio cospetto il collega Daniele, chiamato Baltassar dal nome del mio Dio e che ha in sè lo Spirito degli dèi santi. Davanti a lui esposi il mio sogno:

Martini:

Daniele 4:5

Fino a tanto, che il collega Daniele (che si dice Baltassar dal nome del mio Dio, il quale ha in se lo spirito degli dei santi) venne al mio cospetto, e davanti a lui io esposi il mio sogno.

Diodati:

Daniele 4:5

Io vidi un sogno che mi spaventò; e le immaginazioni ch'ebbi in sul mio letto, e le visioni del mio capo, mi conturbarono.

Commentario abbreviato:

Daniele 4:5

Capitolo 4

Nabucodonosor riconosce la potenza di Geova Dan 4:1-18

Daniele interpreta il suo sogno Dan 4:19-27

Il suo compimento Dan 4:28-37

Versetti 1-18

L'inizio e la fine di questo capitolo ci fanno sperare che Nabucodonosor sia stato un monumento della potenza della grazia divina e delle ricchezze della misericordia divina. Dopo essere guarito dalla sua follia, raccontò in luoghi lontani, e scrisse per le epoche future, come Dio lo aveva giustamente umiliato e benevolmente restaurato. Quando un peccatore rientra in sé stesso, promuoverà il benessere degli altri facendo conoscere la meravigliosa misericordia di Dio. Nabucodonosor, prima di raccontare i giudizi divini su di lui per la sua superbia, raccontò gli avvertimenti avuti in sogno o in visione. Il significato gli fu spiegato. La persona rappresentata doveva essere degradata dall'onore e privata dell'uso della ragione per sette anni. Questa è sicuramente la più dura di tutte le sentenze temporali. Qualunque sia l'afflizione esteriore che Dio si compiace di imporre su di noi, abbiamo motivo di sopportarla con pazienza e di essere grati che egli ci conservi l'uso della ragione e la pace della coscienza. Tuttavia, se il Signore ritenesse opportuno impedire a un peccatore di moltiplicare i crimini o a un credente di disonorare il suo nome, persino la terribile prevenzione sarebbe di gran lunga preferibile alla cattiva condotta. Dio l'ha deciso, come giusto Giudice, e gli angeli del cielo applaudono. Non che il grande Dio abbia bisogno del consiglio o del concorso degli angeli, ma ciò denota la solennità di questa sentenza. La richiesta è per bocca dei santi, il popolo sofferente di Dio: quando gli oppressi gridano a Dio, egli ascolta. Cerchiamo diligentemente le benedizioni che non potranno mai esserci tolte, e soprattutto guardiamoci dall'orgoglio e dalla dimenticanza di Dio.

Riferimenti incrociati:

Daniele 4:5

Dan 2:1; 5:5,6,10; 7:28; Ge 41:1; Giob 7:13,14
Dan 2:28,29

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